10 giugno 2023
Nei successivi interventi è emerso come il rischio, con un trend delle demenze in continuo aumento, sia che entro il 2030 le Rsa siano destinate in toto a questi pazienti. Benchè la ricerca stia progredendo anche dal punto di vista farmacologico, il trattamento che attualmente da maggiori benefici è quello illustrato da Andrea Fabbo, responsabile del progetto demenze della Regione Emilia Romagna e consulente delle residenze Green Park. “L’approccio corretto è incentrato sulla persona, ed è condizionato dagli operatori, dall’ambiente (definito “protesico”) e dell’organizzazione della giornata. I pazienti sono più tranquilli se vengono impegnati in attività che conoscono: cucina, laboratori, stirare, lavorare nell’orto sono degli esempi. Per fare questo è necessaria una organizzazione flessibile in risposta ai bisogni ed una formazione del personale adeguata”.
Il convegno si era aperto con i saluti istituzionali di Andrea Caprini, Assessore del Comune di Mantova al welfare e terzo settore, di Renzo Boscaini dell'ASST di Mantova, Salvatore Speciale del Ats Valpadana, di Paola Bulbarelli consigliere Regione Lombardia, del presidente della Provincia Carlo Bottani.
Un successo il convegno sulle demenze
Oltre un centinaio di persone hanno partecipato al convegno “Update sulle demenze: i bisogni del territorio mantovano”, organizzato a Green Park da Mensalus (provider formativo del Gruppo Mantova Salus).Un segnale dell’attualità e dell’importanza di una patologia che tocca da vicino numerosi mantovani, si stima siano 7.600 i malati di demenze in provincia, di cui bisogna prendersi cura, rivolgendo la giusta attenzione anche a quanti li accudiscono, i “care giver”. Questi subiscono un evento dirompente, che condiziona le loro vite: “Il malato di demenza non perde mai la capacità di essere amato” ha ricordato Marco Trabucchi, uno dei massimi esperti italiani di Neuropsicofarmacologia e autore di numerose pubblicazioni tra cui “Aiutami a ricordare, la demenza non cancella la vita”. “Se viene curato, il curante riceve il suo affetto. I malati di demenza non sono cittadini di serie B, hanno diritto a ricevere una diagnosi e le relative cure. Vanno valorizzate le strutture di cura intermedie, come le case di comunità o le Rsa, essenziali per la cura e la presa in carico dei malati. Non tanto i muri, ma la formazione del personale che opera al suo interno. Strutture belle e bene organizzate come questa che ci accoglie oggi hanno il merito di aver capito il problema ed essersi attrezzate per porvi rimedio”.
Nei successivi interventi è emerso come il rischio, con un trend delle demenze in continuo aumento, sia che entro il 2030 le Rsa siano destinate in toto a questi pazienti. Benchè la ricerca stia progredendo anche dal punto di vista farmacologico, il trattamento che attualmente da maggiori benefici è quello illustrato da Andrea Fabbo, responsabile del progetto demenze della Regione Emilia Romagna e consulente delle residenze Green Park. “L’approccio corretto è incentrato sulla persona, ed è condizionato dagli operatori, dall’ambiente (definito “protesico”) e dell’organizzazione della giornata. I pazienti sono più tranquilli se vengono impegnati in attività che conoscono: cucina, laboratori, stirare, lavorare nell’orto sono degli esempi. Per fare questo è necessaria una organizzazione flessibile in risposta ai bisogni ed una formazione del personale adeguata”.
Il convegno si era aperto con i saluti istituzionali di Andrea Caprini, Assessore del Comune di Mantova al welfare e terzo settore, di Renzo Boscaini dell'ASST di Mantova, Salvatore Speciale del Ats Valpadana, di Paola Bulbarelli consigliere Regione Lombardia, del presidente della Provincia Carlo Bottani.
Il padrone di casa Guerrino Nicchio, presidente del Gruppo Mantova Salus, ha ricordato la genesi delle Residenze Green Park, che oggi accolgono 3 nuclei dedicati alle demenze (era uno solo in origine).